La voce apuana: Costantino a tutto campo

Costantino a tutto campo: «Il successo di Nca? Dal rispetto delle regole»

Marina di Carrara – Fa sempre un certo effetto entrare nella sede di quello che fu il cantiere navale di Marina di Carrara, oggi letteralmente trasformato in una sede imponente con un ingresso più assimilabile a un hotel cinque stelle super-lusso che non un’azienda in cui si costruiscono imbarcazioni. Mi ha accolto in questo contesto il presidente dei Nuovi Cantieri Apuania e Admiral-Tecnomar, Giovanni Costantino, che ha rilasciato un’intervista alla Voce Apuana, in cui parla di tutte le questioni legate al cantiere sotto la sua gestione.

Dottor Costantino, come sono i rapporti con la nuova amministrazione comunale e la nuova presidenza dell’Autorità Portuale?
«Da quando la nuova amministrazione si è insediata, ho incontrato il sindaco e i suoi collaboratori cinque o sei volte. Sono stati scambi assolutamente positivi e sono totalmente soddisfatto. In questa fase stiamo gestendo le necessità del cantiere rispetto a una necessaria ed obbligata crescita, il loro supporto è molto positivo. Con l’Autorità Portuale i rapporti erano positivi prima e sono proseguiti ancor meglio. È stato un rapporto molto professionale e molto positivo sia con la presidente Carla Roncallo sia col segretario Di Sarcina, estremamente disponibili ad ascoltare le esigenze e disponibili a trovare le soluzioni e il supporto necessario con efficienza e tempismo: mi hanno dato una concessione temporanea per far fronte alle esigenze. Se non ci fosse stata quella velocità da parte loro, noi avremmo perso un lavoro importante per il territorio».

Uno dei contatti con l’amministrazione di Carrara ci fu nel periodo di novembre-dicembre 2017 quando si aprì la vertenza per il licenziamento di due lavoratori. Qualcuno dai sindacati l’ha accusata di avere dei “modi padronali da primo ‘900”…
«Il ‘900 è stato un secolo molto positivo di crescita. Il mio stile non lo ritengo così antiquato ma posso dire che il ‘900 è stato un bel secolo, per rispondere con una battuta».

Tra le varie accuse rivolte a lei dai sindacati anche quella di non aver reintegrato un lavoratore nonostante ci fosse l’imposizione di un giudice per il reintegro…
«Il mio atteggiamento e il mio modo di fare impresa sono assolutamente concreti ed estremamente rispettosi dei lavoratori, che siano essi operai, funzionari o dirigenti. Ovviamente le regole, l’efficienza e la disciplina vanno rispettate. Perché se questi valori non sono rispettati da tutti, l’impresa non può crescere. E un’impresa che non cresce non ha futuro. In quel momento, a novembre, abbiamo fatto un’operazione di miglioramento strutturale ed organizzativo assolutamente necessario e obbligato. E per fare quell’esternalizzazione di attività, funzionale e necessaria, abbiamo seguito tutte le regole. Ritengo che i sindacati abbiano fatto tutta quella attività per difendere le proprie posizioni, andando un po’ oltre. E tutto quel caos che hanno fatto è andato un po’ oltre. Perché non abbiamo reintegrato quel lavoratore? C’è stata una sentenza che non riteniamo equa perché abbiamo rispettato la legge ed abbiamo fatto ricorso. E siccome quel lavoratore non può essere reintegrato, per una serie di problematiche che adesso non posso evidenziare, aspetteremo l’esito del ricorso. E laddove non dovessimo avere giustizia nel ricorso, andremo in Cassazione. Poi, il fatto che lui non stia lavorando, nonostante la sentenza del giudice, non pregiudica da parte nostra l’erogazione dello stipendio: il lavoratore lo stiamo comunque pagando e siamo comunque nel rispetto della legge. Io non faccio nulla al di fuori delle regole. Siamo fortemente rispettosi delle regole: magari in alcuni casi possiamo non condividerle ma le rispettiamo comunque».

Una critica che le è stata mossa in quei giorni del presidio dei lavoratori, è legata alla sponsorizzazione della Carrarese Calcio, per cui “Costantino sta facendo questa azione per ingraziarsi la cittadinanza” in un momento critico come quello della vertenza. È così?
«Non è l’unica cosa che abbiamo fatto per la città. Abbiamo fatto quella sponsorizzazione per supportare la squadra della città e non per altre motivazioni. Tant’è che noi continueremo a supportare la squadra anche per la prossima stagione. Non sono totalmente aggiornato in questo momento ma la dirigenza della Carrarese ha già incontrato il mio Cfo (il direttore finanziario, ndr) e stiamo andando avanti con questa partnership. Vista l’ottima stagione della Carrarese possiamo dire che porto fortuna – dice sorridendo il capo di Nca.
Sono sicuro che, per come la stanno gestendo e per i programmi che mi hanno riferito, credo che l’anno prossimo sarà un anno nel quale si vivranno belle sensazioni per questa squadra. La vedo bene».

La sua è un’azienda che ha un impatto importante nel nostro territorio, quindi vorremmo sapere lo stato di salute.
«Con la nostra azienda vivono un migliaio di famiglie. Per quanto riguarda lo stato di salute, ho 54 anni sono in perfetta salute, tonico, pieno di grinta e con tante idee. Se sto bene io, sta bene anche l’azienda. Il 2017 l’abbiamo chiuso con un fatturato di circa 65 milioni di euro e quest’anno abbiamo una crescita del 18%, chiuderemo il 2018 a quasi 80 milioni».

Com’è stato possibile? C’è una ragione particolare di questa crescita così importante? C’è un mercato più florido di altri?
«La crescita è generale, non c’è un mercato che prevale su altri. Ci sono più fattori: l’avviamento estremamente performante del refit, la crescita delle dimensioni delle navi che stiamo costruendo, la qualità del prodotto. Abbiamo spinto moltissimo sulla qualità e quindi i prodotti che stiamo costruendo sono molto più difficili e quindi più costosi. La clientela è ancora più esigente, ancora più sofisticata e disposta a pagare. Questi sono i risultati di quell’uomo “del ‘900”. Questi sono i risultati del rispetto delle regole».

Come stanno andando le cose, invece, a livello di comparto nautico? Lei è anche presidente della relativa sezione di Confindustria Toscana.
«C’è una ripresa generale di settore e c’è un’energia internazionale trasversale positiva. L’andamento è positivo sia per le aziende piccole sia per quelle di grandi dimensioni. C’è bisogno però che le piccole aziende artigiane che esprimono grande competenza e professionalità di nicchia e di settore siano un po’ più supportate, visto che il credito bancario per queste piccole aziende è pressoché inesistente e avrebbero bisogno di un supporto statale o regionale per poter far fronte agli investimenti, alla crescita e al loro cash flow. Noi abbiamo svolto delle attività importanti per supportarli tutti ed stiamo continuando ad accrescere questo supporto verso i piccoli imprenditori».

Chi sono i clienti più esigenti?
«Come dicevo, non esiste più un mercato più florido rispetto ad altri. Dal cliente europeo al canadese, dall’americano all’arabo al cinese e al messicano, non c’è una prevalenza. Tutti esageratamente esigenti, ma il cliente cinese per esempio è ancor più esigente di un cliente europeo, guardi un po’. Si dimostrano molto competenti nelle richieste, quasi esasperanti, di altissimo lusso e altissima raffinatezza nei dettagli. Per loro stiamo costruendo quattro prodotti ed ci stiamo veramente impegnando per riuscire a soddisfarli».

Cosa ne pensa del nuovo governo?
«Sono assolutamente fiducioso. Credo che questi giovani, sia Cinque Stelle che Lega, si stiano facendo valere e stiano esprimendo una buona competenza. Mi auguro che si appoggino ai vecchi saggi per avere i migliori consigli e non perché il tempo e l’età fa sicuramente esperienza, ma se sapranno gestire con il giusto rispetto e il giusto impegno senza esagerare, mantenendo i piedi per terra, credo che come Italia potremmo avere dei buoni risultati. E, devo dire, i primi passi che stiamo osservando, ritengo che siano giusti e ritengo che abbiano iniziato a comunicare al resto dell’Europa “attenzione, dobbiamo ribilanciare con correttezza le regole”».

La proposta della flat tax come la vede?
«Non so se riusciranno a farla. Ovviamente sarebbe sicuramente una cosa giusta e interessante, ma prima ancora di avviare la flat tax bisognerà migliorare i controlli. Perché nel caso venisse effettivamente introdotta, nessuno più può immaginare di evadere anche un minimo».

Martedì 19 giugno 2018 alle 21:16:11

 

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